(TESTO TRADOTTO DALLO SVEDESE)
CANTO, REGIA E SENSUALITÀ
Il Fool attraversa la scena vuota camminando sui trampoli. Indossa un kilt e recita Shakespeare. Nove cantanti si muovono formando figure precise e raccontano a tutta velocità la trama dell’opera di Haendel, Alcina. Una palla viene lanciata dall’uno all’altro. Performance moderna? No, è il concerto d’inaugurazione di Palladium Baroque, il festival internazionale di musica antica di Malmö, che quest’anno inizia con “Vices and Virtues, the makings of a Baroque opera performance”. alla base c’è la conoscenza della danza antica e della gestualità scenica della regista Deda Cristina Colonna, combinata con la controparte musicale di Peter Spissky. Impressionante. L’ensemble ha messo insieme un “gesamtkunstwerk” assolutamente imprevedibile, in cui la giocosità si mescola con il rispetto delle fonti. Sullo sfondo, partiture coreografiche settecentesche sono proiettate insieme ad immagini in bianco e nero filmate dal vivo. Ogni parola cantata è collegata a gesti ed atteggiamenti corporei radicati in un sistema simbolico. E quando Deda C. Colonna usa questi gesti per dar vita al sottotesto della musica – stimolando cioè i cantanti a trovare l’espressione fisica corrispondente a ciò che la musica dice loro e, ancora più importante, ad ascoltarsi tra loro – il risultato è opera, della più credibile. Anche se probabilmente ci perdiamo più della metà di ciò che accade davanti a noi. Ma non è proprio questo, ciò di cui tutti parlano nella musica antica? Che l’idea stessa della prassi “storicamente informata” è rendere la musica vibrante nel mondo di oggi.
Matti Edén
Sydsvenska Dagbladet, 4 Febbraio 2012
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