Se consideriamo ogni pièce teatrale come una sorta di itinerario in cui i personaggi raggiungono un certo grado di maturità, possiamo dirlo anche de “Il Giasone”? Nessuno dei personaggi fa mostra di grande sviluppo psicologico. Il libretto di Cicognini condivide questa caratteristica con molti canovacci della Commedia dell’Arte, in cui alcuni personaggi stereotipati si comportano come animali nella giungla, ognuno secondo il proprio ruolo e funzione nella catena alimentare, per creare un mondo esemplare senza pietà, in cui si rappresentano vividamente i vizi e le virtù del pubblico stesso. Pur sotto l’apparenza di una commedia leggera, “Il Giasone” mette in scena la giungla di un gruppo di cuori indisciplinati, in cui il compromesso dell’happy ending finale ricorda lo stesso motto sentimentale disincantato, espresso da un altro famoso compositore, Stephen Stills in una canzone famosa in tempi più recenti de “Il Giasone”: “If you can’t be with the one you love, love the one you’re with!”.
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